giovedì 1 maggio 2008

Varate le nuove linee guida per la legge 40: una scelta di civiltà e responsabilità....

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Varate finalmente le nuove linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, previste dall’articolo 7 della legge 40 del 2004 che aggiornano le precedenti linee guida del 21 luglio 2004 sono state firmate dal Ministro della Salute Livia Turco lo scorso 11 aprile, all’indomani del pronunciamento da parte del Comitato di presidenza del Consiglio superiore di sanità, avvenuto il 9 aprile. Il decreto è pubblicato nella Gazzetta ufficiale di oggi, 30 aprile 2008.....
Queste le principali novità delle nuove linee guida:
la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) viene estesa anche alla coppia in cui l’uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, e in particolare del virus HIV e di quelli delle epatiti B e C, riconoscendo che tali condizioni siano assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla PMA. In questi casi c’è infatti un elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo. Un rischio che, di fatto, preclude la possibilità di avere un figlio a queste coppie;
l’indicazione che ogni centro per la PMA debba assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore;
l’eliminazione dei commi delle precedenti linee guida che limitavano la possibilità di indagine a quella di tipo osservazionale e ciò a seguito delle recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del TAR Lazio dell’ottobre 2007. Questa sentenza come è noto ha infatti annullato le linee guida precedenti proprio in questa parte, ritenendo tale limite non coerente con quanto disposto dalla legge 40.
la parte della dichiarazione dell'ex ministro Livia Turco che ci riguarda da vicino:
Abbiamo dato una risposta a quanti, operatori e cittadini, richiedevano chiarezza sulla possibilità di effettuare diagnosi preimpianto, chiarendo che le linee guida, in quanto tali, non possono prevedere divieti che non siano già contemplati nella legge stessa. Per questo, il nuovo testo delle linee guida non contempla più la limitazione alla sola diagnosi osservazionale, mantenendo comunque il divieto di qualsiasi diagnosi a fini eugenetici così come previsto dall'articolo 13 della legge 40. E ciò in coerenza con l'evoluzione dell'ordinamento, testimoniata da diversi pronunciamenti della Magistratura, sia ordinaria che amministrativa, ed in particolare quello del Tar del Lazio che ha annullato la parte delle precedenti linee guida in cui si limitano le indagini sullo stato di salute dell'embrione a quelle di tipo osservazionale....


approfondimenti:


http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=163

Dichiarazione di Filomena Gallo, Avvocato, Presidente Associazione Amica Cicogna onlus e Vice segretaria associazione Luca Coscioni

Con le linee guida oggi emanate, possiamo dire la parola fine ad ogni forma di dubbio sulla possibilità di effettuare diagnosi preimpianto. Perché il testo rispecchia la giurisprudenza recente che prevede nel rispetto della legge 40/04 l'indagine clinica sull'embrione per conoscerne lo stato di salute. Quindi, da oggi, è finalmente chiaro che le indagini cliniche sull'embrione possono essere effettuate.Risulta altresì chiaro che possono accedere alle tecniche di fecondazione assistita i portatori malattie virali trasmissibili, poiché rientrano tra i casi d'infertilità. Queste le novità positive delle nuove linee guida insieme al fatto che si vuole garantire alle coppie equità di accesso ai trattamenti su tutto il territorio nazionale.Le nuove linee guida, però, ritorneranno dinanzi ai tribunali perché i portatori di malattie genetiche non sterili non sono contemplati nel testo e non potranno accedere alla fecondazione assistita poiché per loro non vi è la medesima previsione attuata per i portatori di malattie virali. Ancora una volta assistiamo alla lesione dei diritti costituzionalmente rilevanti quali il principio di uguaglianza dell'art. 3 della costituzione.A tutto ciò si aggiunge che le osservazioni delle società scientifiche sulla questione del numero di ovociti da fecondare rimangono completamente disattese, lasciando un vuoto che la legge 40 determina e che le linee guida non chiariscono. Tale vuoto vanifica l'applicabilità secondo il criterio della minore invasività delle tecniche mediche e restringe la medesima tecnica di diagnosi preimpianto. Il testo delle linee guida risulta un atto incompleto. Il Ministro Turco ha fatto sicuramente un buon lavoro, se confrontato al precedente testo, ma non basta.Saranno ancora una volta i Giudici a ripristinare legalità anche in questo caso.

approfondimenti:

http://www.lucacoscioni.it/

1 commento:

Fabio e Silvia ha detto...

Oggi siamo riusciti a salire un gradino di una lunga e ripida scala ... non molliamo!